Responsabilità sociale e sostenibilità: le nuove sfide per le aziende
Sostenibilità, sicurezza e obiettivi sociali guidano sempre le aziende nella definizione delle loro politiche, a breve come a lungo termine.
Negli ultimi anni questi temi hanno acquisito una sempre maggiore rilevanza, come abbiamo avuto modo di vedere in un precedente articolo, per i lavoratori. Non sono solo importanti per aumentare l’employee retention, ovvero trattenere i dipendenti mantenendo un alto livello di soddisfazione, ma permettono inoltre di attrarre più facilmente i talenti.
Le persone preferiscono sempre più aziende che si impegnano a livello ambientale, che rispettano la work-life balance e che hanno a cuore il benessere psicofisico dei propri dipendenti.
Ma ci sono altri attori con cui le aziende si interfacciano, pubblici di riferimento che osservano e sono influenzati dal modus operandi di un’azienda, non ultimo dalla scelta di portare avanti iniziative che contribuiscono alla realizzazione dei 17 SDGs dell’Agenda 2030.
Oltre ad investitori e stakeholder, i consumatori stessi si muovono sempre più verso aziende esg oriented, decidendo di sostenere economicamente quelle realtà che si impegnano sul piano ambientale e sociale.
L’importanza della responsabilità sociale per i consumatori
Secondo un recente sondaggio condotto negli Stati Uniti da KPMG, un consumatore su tre afferma che la responsabilità sociale di un’azienda è importante nel processo decisionale di acquisto.
Il 51% dei consumatori che hanno molta familiarità con il concetto di responsabilità sociale afferma che il grado di attenzione di un’azienda nei confronti delle questioni sociali influenza i loro acquisti. Tra coloro i quali non hanno familiarità o hanno poca familiarità con questi temi, quasi il 50% afferma che le loro decisioni di acquisto sono state a un certo punto influenzate da almeno un argomento correlato alla responsabilità sociale.
A questi dati, che presentano una divisione abbastanza netta tra i consumatori, se ne aggiunge un ultimo che potrebbe forse spaventare ancora di più le aziende. Quasi il 50% di quei consumatori per cui la sostenibilità sociale è importante per le decisioni di acquisto, afferma infatti che prenderebbe in considerazione l’idea di boicottare un’azienda non socialmente responsabile. Ciò non comporterebbe solo una diminuzione degli acquisti, e pertanto delle entrate, ma provocherebbe un danno d’immagine. E in un mondo digitalizzato come quello in cui viviamo, una perdita di questo tipo può avere conseguenze anche dal punto di vista della “fidelizzazione” e acquisizione dei dipendenti.
La cultura della sostenibilità in Italia, il rapporto dell’ESG Culture LAB
Anche in territorio nazionale, sono diverse le ricerche che mettono in luce quanto i temi della sostenibilità e della responsabilità sociale stiano diventando sempre più importanti per le persone, sia sul piano privato che su quello lavorativo.
L’ESG Culture LAB, l’Osservatorio di Eikon Strategic Consulting Italia in collaborazione con il Gruppo Adnkronos, ha recentemente condotto un’indagine in cui ha chiesto ad un campione di 1600 italiani il loro coinvolgimento in merito ad alcuni degli 17 Obiettivi SDGs 2030.
A livello personale, il 75% ha espresso un orientamento proattivo relativamente ai temi ambientali e sociali. In merito all’obiettivo 3 dei Sustainable Development Goals, quello riguardante “Salute e Benessere”, il 72% si sente coinvolto sul tema della cura di sé e il 41% ha affermato di impegnarsi attivamente.
Nel campione è stato inoltre individuato un sottocampione composto da lavoratrici e da lavoratori dipendenti. Il 58% degli intervistati ha espresso un orientamento positivo sul coinvolgimento negli obiettivi di sostenibilità dell’organizzazione di appartenenza e il 33% ha affermato di essere attivamente impegnato.
La salute e il benessere al lavoro
I dati sottolineano ancora una volta quanto sia importante, oggi più che mai, che le aziende si impegnino dal punto di vista ambientale e sociale, attivando iniziative che possano rispondere in maniera puntuale alle piccole e grandi sfide emerse negli ultimi anni.
Per le imprese è necessario guardare non solo a livello nazionale e/o internazionale, sentirsi cioè parte di quel grande processo trasformativo al centro delle politiche internazionali, ma riuscire ad intercettare i bisogni dei target di riferimento.
Per fare questo, una pratica ormai condivisa è quella di ingaggiare i dipendenti in indagini all’interno della realtà aziendale, magari attraverso la somministrazione di survey o la realizzazione di focus group, per capire quali possano essere le reali esigenze di lavoratori e lavoratrici. Sulla base dei dati raccolti, è possibile quindi modulare iniziative mirate e mettere in atto piani di welfare efficaci e rispondenti ai bisogni rilevati.
In ambito sanitario, ad esempio, se è vero che le persone sono sempre più attente alla salute, è anche vero che non sempre si ha il tempo o la possibilità di accedere ad una visita medica in presenza. Le aziende sono sempre più chiamate a prendersi cura dei propri dipendenti, poiché è sul luogo di lavoro che si passa la maggior parte del tempo e nella percezione dei dipendenti il benessere personale tende a coincidere sempre di più con quello lavorativo.
Aumenta quindi l’attenzione nei confronti di questi temi e la ricerca di soluzioni innovative ed efficaci: gli HR intraprendono nuove iniziative attivando servizi di wellbeing che permettono ai dipendenti di prendersi cura della propria salute in modo semplice e accessibile, e alle aziende di contribuire ad un social welfare più ampio, efficiente e sostenibile per tutti, impattando in modo positivo sulla comunità e sul sistema nel suo insieme.