Tachicardia, quando rivolgersi a un medico
Può capitare a tutti, in periodi di ansia e stress, di rendersi conto che il cuore batte velocemente anche in momenti di apparente tranquillità. Si parla di tachicardia, in un adulto, quando la frequenza cardiaca supera, a riposo, i 100 battiti al minuto. La condizione, frutto di meccanismi talvolta molto complessi, è generata da un’alterazione della trasmissione degli impulsi elettrici che fanno funzionare normalmente il cuore.
In caso di forti emozioni o di intenso sforzo fisico è normale avere la tachicardia, così come quando abbiamo la febbre o abbiamo assunto bevande con caffeina. In altre condizioni può essere indicato un controllo dal cardiologo.
Quali sono i sintomi della tachicardia
In linea generale, se rientra dopo pochi minuti, un episodio isolato di tachicardia non costituisce un particolare motivo di preoccupazione.
Altro discorso è quando il fenomeno si ripete frequentemente, oppure quando l’episodio tachicardico dura per molto tempo: in questi casi un controllo medico, magari con un cardiologo a domicilio, può essere utile.
Teniamo inoltre in considerazione che, in alcuni casi, la tachicardia è completamente asintomatica, tanto da essere diagnosticata casualmente durante un normale elettrocardiogramma eseguito per altre ragioni. Spesso, invece, l’unico sintomo sono le palpitazioni, cioè la percezione soggettiva di battito accelerato.
In altri casi, specialmente quando la condizione non viene trattata adeguatamente, possono insorgere sintomi più seri quali:
- difficoltà a respirare
- dolore toracico
- vertigini
- svenimenti
Quindi, quando si parla di tachicardia ci si deve preoccupare?
È importante sapere che un’eccessiva frequenza cardiaca protratta nel tempo può alterare la normale funzione del cuore: ciò può portare a conseguenze serie e, addirittura, a ictus o all’arresto cardiaco. Un cuore che batte troppo velocemente per molto tempo può infatti danneggiarsi fino a compromettere il necessario apporto di sangue ai vari tessuti del corpo, tra cui quelli appartenenti al cuore stesso.
Stanchezza, ansia e stress
Senza arrivare alle conseguenze gravi – fortunatamente rare – la tachicardia nella sua forma più tipica e meno pericolosa (tachicardia sinusale) è spesso legata all’ansia. Può essere considerata fisiologica se presente per periodi limitati di tempo, mentre diventa più rischiosa in presenza di stress cronico. Anche in questi casi il cardiologo può essere utile. Inoltre, non dimentichiamo che la tachicardia può essere spia di patologie sottostanti quali:
- anemia, cioè una riduzione di emoglobina nel sangue con conseguente difficoltà di circolazione dell’ossigeno
- ipertidoidismo (iperattivazione della tiroide) e problemi della tiroide in generale;
- crisi ipertensive o ipotensive, caratterizzate da aumento o calo improvviso della pressione arteriosa
- squilibri elettrolitici, cioè alterazione dei normali livelli ematici di alcune sostanze tra cui gli ioni sodio, potassio, calcio e magnesio
- cardiopatie
In sintesi, quindi, quando la condizione permane a lungo o costituisce una fonte di eccessivo disagio, è sempre utile un consulto specialistico che non dovrebbe essere rimandato, anche se è difficile trovare disponibilità o trovare tempo per un adeguato checkup.
Oggi però esiste anche la possibilità di prenotare controlli cardiologici al proprio domicilio. Il cardiologo a domicilio può essere un’ottima soluzione per una visita approfondita, spesso integrata con l’esecuzione dell’elettrocardiogramma a domicilio o di altre indagini come l’ecocardiogramma, che è il medico stesso a suggerire al paziente.
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