Pre-triage online e symptom checker: i benefici per medici e pazienti
Nella relazione medico-paziente la tecnologia gioca oggi un ruolo sempre più rilevante: se un tempo infatti il primo “contatto” avveniva nell’attimo in cui la persona malata varcava la soglia dello studio medico, ora questo momento viene spesso anticipato attraverso strumenti digitali.
Ad una prima lettura questo cambiamento non può essere letto che in chiave positiva, ma un’analisi più approfondita della situazione mette in luce alcune problematiche. Le applicazioni e i programmi utilizzati sono stati sviluppati per scopi ben diversi da quelli propri della professione sanitaria, che spesso ostacolano più che agevolare il lavoro. Pongono inoltre in essere rilevanti questioni di sicurezza e privacy, poiché le informazioni condivise – in quanto dati sensibili – sono sottoposte ad una maggior tutela.
Affinché la digitalizzazione delle cure sia davvero efficace, è necessario che vengano adottati applicativi e piattaforme di comunicazione pensati e costruiti per rispondere alle esigenze reali e rendere il patient journey più semplice.
Cos’è un symptom checker
Un symptom checker è un applicativo che identifica l’origine più plausibile di un sintomo, indicando eventualmente come trattare la possibile patologia. Più informazioni vengono raccolte, più accurata è la risposta che si riceve.
Il software sviluppato da Lami permette di analizzare lo stato di salute di una persona sulla base dei sintomi inseriti e delle risposte alle domande dell’algoritmo. Si fonda su protocolli clinici standardizzati, validati e aggiornati sulla base dell’esperienza medica: ad un’anima tecnologica si affiancano quindi le competenze mediche del Comitato Scientifico.
Il processo è di per sé molto semplice. Il paziente accede ad una piattaforma (o ad un’app) e inserisce i suoi dati biologici e il sintomo che sta riscontrando in quel momento. L’algoritmo elabora delle domande, che permettono di individuare nel modo più accurato possibile quale potrebbe essere la causa e, soprattutto, fornisce il percorso di cura più adeguato al caso. Identifica pertanto il soggetto sanitario più idoneo (ad esempio il Pronto Soccorso o il medico di medicina generale) e le modalità migliori di interazione con lo stesso.
Il pre-screening automatizzato di Lami è in grado, ad esempio, di individuare i casi telemedicine-eligible, ovvero quelli che possono essere trattati attraverso una video-visita senza la necessità di presentarsi fisicamente in uno studio medico. Al paziente viene data la possibilità di prenotare una visita in remoto con un medico, al quale viene inviato un report del pre-screening. Oltre all’indicazione del percorso di cura, vengono inoltre forniti consigli su come trattare i sintomi a casa propria e indicazioni su eventuali farmaci da banco da poter assumere.
I benefici per i pazienti
Diversi studi hanno evidenziato come l’utilizzo di un software di analisi dei sintomi possa essere d’aiuto, sia dal punto di vista dei pazienti che da quello degli professionisti della salute.
Una ricerca di Sari Kujala & altri (Aalto University, 2020) ha coinvolto circa 3.000 operatori sanitari finlandesi (medici, infermieri e fisioterapisti), i quali hanno risposto ad un questionario di valutazione della loro esperienza con queste nuove tecnologie. L’ 88,5% si è dichiarato a favore dell’utilizzo di tali strumenti.
Per i pazienti i benefici principali individuati sono:
- la disponibilità del servizio (79%): avere la possibilità di connettersi dove e quando si vuole ne incentiva il ricorso a questi strumenti;
- l’eguaglianza di trattamento (68%): l’individuazione del percorso di cura è meno inficiato dai bias che possono presentarsi nella processo decisionale clinico;
- il supporto personalizzato (62%): questi applicativi offrono indicazioni definite in base ad ogni singola situazione analizzata.
Ma, come emerge dalla ricerca del 2020 e dalle successive integrazioni, anche per il personale sanitario i benefici sono tangibili. L’adozione di un symptom checker crea infatti dei vantaggi misurabili per il sistema, soprattutto per quel primo step del patient journey – la presa in carico – in cui al lavoro medico si affianca sempre più sempre un lavoro di tipo “burocratico”.
I benefici per il personale sanitario
Il 67% degli intervistati ha individuato come beneficio la possibilità di ricevere prima di una visita medica tutte le informazioni utili per svolgere al meglio la stessa, nel 38% dei casi è stato inoltre evidenziato come un software di pre-screening automatizzato riesca a ridurre il carico di lavoro di routine.
Pensiamo a quanto tempo di solito un medico di base impiega per raccogliere tutti i dati anamnestici, utili per poter effettuare una diagnosi accurata, e a tutti i documenti che deve compilare per ogni singolo caso clinico. Avere accesso a questo tipo di informazioni, prima di visitare il paziente, permette un notevole risparmio di tempo che può essere invece impiegato per dedicarsi effettivamente al proprio assistito.
Un nuovo anello di congiunzione nel rapporto medico-paziente
La tecnologia può quindi dare una mano a ristabilire un equilibrio nel rapporto medico-paziente. In una situazione come quella italiana, in cui i medici di base sono sempre meno, avere a disposizione degli strumenti che permettano di rendere tutto il processo più semplice e meno faticoso va a vantaggio di entrambe le parti.
Sin dall’esordio dei sintomi il paziente può affidarsi ad un tool sempre disponibile, avendo in tempi rapidi una risposta scientificamente validata ai propri dubbi di salute. Tutto ciò disincentiva la ricerca autonoma di informazioni su Internet, che nella maggior parte dei casi porta ad autodiagnosi sbagliate, e infondere di nuovo fiducia nei confronti del sistema sanitario.
Lato medico, i dati raccolti da tali applicativi permettono di intervenire prontamente, sin dall’insorgere di una possibile patologia. Ma, soprattutto, permettono l’automatizzazione dei primi step della presa in caso del paziente, restituendo alla professione medica una risorsa oggi sempre più limitata: il tempo. E più tempo vuol dire più attenzione alla dimensione umana della cura.