La nuova medicina preventiva, personalizzata, predittiva e partecipativa e il ruolo della tecnologia
Negli ultimi anni la sanità mondiale ha dovuto affrontare molte sfide, non solo legate alla diffusione del Covid-19. Diversi sono gli ambiti e i temi su cui, ad esempio, il nostro sistema sanitario si è dovuto interrogare e continua ad interrogarsi al fine di trovare una soluzione, anche solo temporanea: la formazione e gestione del personale sanitario e medico a fronte di una carenza degli stessi, l’adeguamento tecnologico delle strutture e i relativi costi, la scoperta di nuove patologie e la ricerca di terapie adeguate, per citarne alcune.
Eppure, tra le sfide del futuro per la sanità, la gestione delle malattie croniche e la prevenzione vengono indicate come le più importanti, visto anche il progressivo invecchiamento della popolazione. Fuori dai classici luoghi deputati alla cura, come ospedali, cliniche o studi medici, la salute entra sempre più nelle case e nella quotidianità delle persone, mostrando come la tecnologia non sia solo un supporto ma un anello fondamentale del processo.
La letteratura scientifica più recente sottolinea come il paziente si stia trasformando da ricettore passivo a partecipante attivo, consapevole e personalmente coinvolto nel decision making process del proprio percorso di cura. Questo nuovo paradigma è alla base della medicina paziente-centrica, che si contrappone al modello tradizionale focalizzato sulla malattia in base al quale i medici dovrebbero concentrarsi esclusivamente sul riconoscere e trattare i sintomi.
La centralità del paziente porta inoltre al riconoscimento e all’integrazione nelle cure della sua sfera personale, quotidiana ed emotiva: come percepisce la malattia, come intercettare eventuali segnali, anche in base al suo modello culturale di riferimento, quali sono le sue aspettative sul presente e sul futuro.
P4: la visione globale del paziente nella medicina moderna
Secondo il pioniere della biologia Leroy Hood, la medicina moderna è evoluta da un punto PO ad uno P4. Se l’approccio medico tradizionale si focalizzava infatti sull’analisi individuale del sintomo o della singola patologia, oggi la trasmissione e la condivisione di dati clinici permette alla comunità scientifica di esaminare lo stato di salute della persona nella sua complessità per definire diagnosi e trattamenti.
Nello specifico, alla medicina moderna vengono spesso associati questi attributi:
- Preventiva: la conoscenza del quadro generale di salute del paziente e l’adozione di un approccio sistemico permettono di anticipare i sintomi e le possibili degenerazioni di una malattia e di pianificare interventi terapeutici preventivi;
- Personalizzata: valutare il paziente nel suo complesso permette di “personalizzare” e progettare le cure in base ai suoi bisogni specifici, alle sue caratteristiche e al suo contesto di riferimento;
- Predittiva: le informazioni genetiche del paziente consentono l’individuazione di patologie e malattie che potrebbero insorgere nel futuro, oltre la definizione di un quadro generale di come sarà il suo stato di salute;
- Partecipativa: se la medicina tradizionale veniva percepita come un rapporto individuale tra paziente e medico, e il suo intervento avveniva in risposta ad eventuali problematiche, oggi le cure e la salute in generale sono entrate nella vita quotidiana delle persone, che hanno un ruolo sempre più attivo, in sinergia con altri attori (caregiver, pazienti, operatori sanitari).
Il ruolo della tecnologia nella medicina paziente-centrica
Se da un lato è possibile già toccare con mano come e quanto la sanità sia cambiata negli ultimi anni, dall’altro bisogna ammettere che il potere trasformativo della medicina moderna sia ancora inesplorato.
Diverse sono infatti le trasformazioni che questo cambio di paradigma sarà in grado di apportare nel campo della salute.
La condivisione di dati e la loro correlazione statistica permette, ad esempio, di “stratificare” ancora di più le malattie, facilitando così la personalizzazione delle cure. Come già accennato, l’assistenza sanitaria continuerà ad andare oltre la cura delle malattie nei luoghi deputati, entrando nelle case e nei luoghi di lavoro, includendo sempre più comportamenti e abitudini che facilitano il benessere e la prevenzione.
Tutti questi cambiamenti porteranno ad un’espansione di quella che è definita l’industria del wellness, la quale rappresenterà un’importante fonte di crescita economica nel 21° secolo. Basti pensare a quanti siano già diffusi e utilizzati wearables, app per il monitoraggio dei parametri vitali, del sonno o del movimento, programmi personalizzati per mantenersi in forma.
In questo nuovo scenario assume ancora più rilevanza il ruolo della tecnologia. L’intelligenza artificiale, ad esempio, e lo sviluppo di algoritmi sempre più sofisticati permette di raccogliere e condividere dati clinici che consentono di identificare in modo predittivo la possibilità che emerga una certa patologia o i sintomi – spesso sommersi – attraverso i quali si manifesta.
Per concludere, possiamo affermare di essere all’inizio di una vera e propria rivoluzione per la salute, tutto a portata di smartphone.