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Lifestyle medicine e tecnologie a supporto del patient empowerment

da | Feb 10, 2023

La medicina moderna vede sempre più spostare il proprio baricentro dal medico al paziente. Questo cambio di passo spinge le persone ad essere non solo partecipanti attivi e consapevoli durante tutto il loro percorso di cura, ma ad assumere un ruolo proattivo anche in tema di prevenzione.

La salute non è più infatti solo un tema di cui occuparsi nel momento in cui un sintomo si manifesta ed è necessario prendere dei provvedimenti e consultare il medico, ma coinvolge anche l’adozione di uno stile di vita sano: se, come è ampiamente dimostrato, una delle maggiori criticità che incontrerà il sistema sanitario mondiale sarà la gestione delle malattie croniche, è bene che le persone comprendano quanto la prevenzione e l’attenzione a piccoli gesti quotidiani possano fare la differenza.

La comunità medica internazionale individua come alcuni tra i principali comportamenti diffusi che mettono a rischio la salute di ognuno di noi il fumo, una dieta non sana, lo stress e la sedentarietà.

Secondo la letteratura scientifica, sono questi i fattori che incidono di più sullo sviluppo di malattie croniche (60-65%) rispetto alla predisposizione genetica (30-35%).

Lifestyle Medicine e il patient empowerment

Su queste premesse, sta prendendo piede anche in Europa la Lifestyle Medicine, un nuovo approccio che mira a prevenire l’insorgenza di malattie/patologie attraverso la promozione di abitudini di vita sane. Sei sono i pilastri attorno a cui ruota: 

  1. un regime nutrizionale bilanciato, 
  2. l’aumento dell’esercizio fisico, 
  3. la riduzione dello stress, 
  4. il miglioramento del sonno, 
  5. la riduzione di sostanze dannose come fumo e alcool, 
  6. le relazioni sociali.
Digital front door e assistenza primaria

Questo nuovo approccio si lega ad altri due importanti concetti della medicina moderna: la P5 Medicine (preventiva, personalizzata, predittiva, partecipativa e psicognitiva) e il patient empowerment, ovvero il coinvolgimento del paziente come co-protagonista diretto, e non solo come utente-destinatario di un servizio o trattamento.

Il Piano Nazionale delle Cronicità, pubblicato nel 2016 dal Ministero della Salute, sottolinea la necessità di “educare il paziente ad una autogestione consapevole della malattia e del percorso di cura”. 

La LifeStyle Medicine si pone l’obiettivo di supportare le persone nell’assumere un ruolo attivo e proattivo, nell’essere più consapevoli e informati, e quindi in grado di prendere delle decisioni più consapevoli in merito alla loro salute.

La dimensione phygital della tecnologia

Proprio per rispondere a questo bisogno, emerge la necessità di avere strumenti che nel quotidiano aiutino le persone a prendersi cura della loro salute. Sono diverse le innovazioni tecnologiche che lanciate sul mercato negli ultimi anni. 

La conoscenza oggettiva della propria salute è il primo passo dell’empowerment del paziente e, insieme alla continua richiesta di nuovi servizi, ha portato” spiega Giuseppe Andreoni, Professore al Dipartimento di Design del Politecnico di Milano e Advisor Scientifico di Capsula “al recente sviluppo e alla diffusione sul mercato di soluzioni integrate che consentono alle persone di effettuare un rapido controllo dello stato psico-fisiologico, grazie a una serie di dispositivi di misurazione di facile utilizzo integrati in una struttura standalone. Ciò ha portato allo sviluppo di health pod o chioschi, in cui le persone possono misurare diversi parametri fisiologici attraverso tecniche “non invasive” grazie ad una procedura assistita da operatore o autonoma”. 

Queste soluzioni tecnologiche vengono definite phygital, ovvero in grado di offrire agli utenti un servizio in cui mondo fisico e digitale si incontrano.

“Un health pod o anche un chiosco della salute” prosegue Andreoni “è un piccolo spazio, situato in ambienti pubblici o privati, dotato di alcuni dispositivi medici dove le persone possono effettuare check-up, screening o follow-up ed eventualmente usufruire di visite o consulenze cliniche a distanza. Si tratta di uno spazio delimitato a forma di capsula, dove vengono messe a disposizione tecnologie biomediche per misurare diversi parametri fisiologici. Nel caso di un sistema senza pareti, in un ambiente aperto e in configurazione verticale, la capsula sanitaria ha la forma di un totem o, nella sua configurazione minima, è collocata su una scrivania con alcuni dispositivi di misurazione di alcuni parametri o segnali relativi alla salute. In particolare Capsula ha sviluppato una soluzione in cui l’utente grazie ad una UX intuitiva e coinvolgente può realizzare da solo un mini-checkup in un tempo ridotto”.