Allergie primaverili nei bambini: sintomi e rimedi
Arriva la bella stagione, arrivano anche i pollini: le allergie in primavera possono costituire un problema rilevante per una larga fascia della popolazione, in particolare per i bambini.
Soprattutto per loro, in primavera aumenta la possibilità di trascorrere più tempo all’aria aperta: ciò rappresenta un beneficio per la salute e il benessere generale, a patto di non essere allergici ai pollini delle piante, la cui fioritura si alterna, durante la stagione, mese dopo mese.
I genitori possono essere spaventati per i loro piccoli: la fastidiosa sintomatologia può portare a chiedere l’aiuto di un pediatra. È proprio in questi casi che può essere utile una video visita con un pediatra: in questo modo il bambino può essere visitato in tutta tranquillità, nel suo ambiente, senza che sia sottoposto allo stress di una visita medica in ambulatorio.
Allergie ai pollini: diffusissime
Le sindromi allergiche sono, a livello mondiale, ai primi posti per numero di casi tra le malattie croniche. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, esse colpiscono tra il 10 e il 40 per cento della popolazione mondiale. In Italia, secondo quanto rilevato dal progetto Aria, voluto dalla stessa OMS e da Assosalute (l’associazione nazionale dei produttori di farmaci di automedicazione), il 40 per cento di cittadini soffre di una qualche allergia e quasi il 20 per cento ne risente proprio in primavera. I dati sono, peraltro, in costante crescita da diversi anni.
Nella maggior parte dei casi, le allergie ai pollini non danno luogo a gravi conseguenze, tuttavia i sintomi influiscono significativamente sullo stato di salute generale. Nei bambini, la sintomatologia respiratoria influisce sul benessere globale, rendendo difficile il gioco e lo studio.
I sintomi delle allergie di primavera
I sintomi delle allergie di primavera generalmente colpiscono:
– occhi: congiuntivite, prurito, arrossamento, lacrimazione, fastidio per la luce, gonfiore;
– naso: la rinite allergica (in genere presente insieme con i sintomi oculari, si parla talvolta di oculorinite) può provocare starnuti ripetuti, naso gocciolante con secrezioni trasparenti, congestione, prurito al palato e riduzione dell’olfatto;
– bronchi: difficoltà di respirazione, in particolare nei bambini affetti da asma. Il piccolo può manifestare senso di costrizione toracica, tosse secca e respiro sibilante. Talvolta, questi sintomi possono essere preoccupanti per i genitori: le difficoltà respiratorie e il costante fastidio a naso, gola e occhi possono rappresentare una fonte di paura per tutta la famiglia.
Allergie primaverili nei bambini: quali rimedi?
Per occhi e naso si possono impiegare spray nasali, anche cortisonici, e antistaminici per via sistemica; anche colliri di vario tipo possono apparire utili. Per i sintomi respiratori a volte occorre una terapia a base di cortisonici e broncodilatatori, tipicamente in caso di patologia asmatica. Il tutto, è appena il caso di dirlo, sempre e solo dopo attenta valutazione medica.
Ben prima di arrivare ai farmaci, alcuni accorgimenti ambientali sono utili per ridurre la sintomatologia e prevenire l’insorgenza dei disturbi. Durante la video visita pediatrica il medico può fornire qualche consiglio per ridurre i sintomi delle allergie di primavera, come evitare di tenere a lungo le finestre aperte nei periodi di massima impollinazione delle piante verso le quali il bambino è allergico. Il pediatra potrebbe anche prescrivere un test allergologico per conoscere l’esatta causa dell’allergia: in rete si trovano facilmente i cosiddetti calendari pollinici, che indicano, mese per mese, le date di fioritura e impollinazione delle diverse piante.
Prova con una video visita con il pediatra!
Una video visita pediatrica è un’opzione preziosa: in pochi minuti, il medico è in grado di comprendere la gravità della situazione e di prescrivere i migliori rimedi per alleviare la sintomatologia. Ovviamente, per impostare una terapia sul lungo periodo occorre sapere a quali pollini e piante il bambino è allergico: per questo, un consulto con lo Specialista allergologo è molte volte indicato.
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