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Welfare e aziende italiane: diffusione, obiettivi e prospettive

da | Giu 29, 2023

Il welfare aziendale è un tema, come già abbiamo avuto modo di vedere in precedenti articoli, a cui le imprese guardano con sempre maggiore interesse. La sua diffusione e la sua importanza sono aumentate negli ultimi anni in maniera significativa, interessando sia le PMI che le grandi aziende.

Grazie alla collaborazione con JEVE, Junior Enterprise dell’Università Ca’ Foscari, Lami ha avuto modo di entrare in contatto con le aziende italiane e di sottoporre loro una survey focalizzata sui temi del welfare, della salute e della tecnologia*

Lo stato dell’arte: obiettivi e motivazioni

La survey conferma innanzitutto il trend delineato dalle ultime ricerche di mercato. Il primo dato che emerge dall’indagine infatti è che la quasi totalità delle aziende ha messo in atto iniziative legate al welfare aziendale (82,1%) o sta cominciando a lavorarci (13%)

Tra gli obiettivi che hanno spinto le imprese ad attivare un piano di welfare, il primo è quello di migliorare l’ambiente lavorativo (81.2%), a cui seguono la possibilità di aumentare la retention, quella di migliorare la reputazione aziendale e i vantaggi fiscali che derivano dall’attivazione dei servizi.
È importante notare che per quanto riguarda il raggiungimento di tali obiettivi, quasi la metà degli intervistati crede che la propria azienda abbia raggiunto un buon risultato, se non addirittura ottimo.

Tra i primi tre motivi che sembrano spingere un’azienda ad investire nel welfare, il primo è la dimostrazione di attenzione nei confronti dei lavoratori. Seguono poi l’ottimizzazione della performance del dipendente e la coerenza con le strategie ESG.

Trend di welfare aziendale nel mondo del lavoro

Benessere e welfare: l’impatto sul lavoro

La quasi totalità degli intervistati riconosce un grande valore alle iniziative di welfare come leva per migliorare l’ecosistema aziendale e il benessere generale dei propri dipendenti.

Dall’analisi dei dati emerge infatti che la grande maggioranza degli intervistati (oltre 7 su 10) riconosce il peso delle assenze giustificate dei lavoratori, per esempio i permessi usufruiti per visite o malattia, nel bilancio della propria azienda. A ciò va aggiunto che le misure di assistenza sanitaria, dal 2020, sono parte integrante del modello di business di moltissime aziende, al punto che  il 76% delle imprese le prevede nel proprio piano di welfare.     

Il dato più interessante però riguarda la percezione che le aziende hanno dell’impatto che gli investimenti in welfare hanno sugli utili: quasi 8 su 10 ritengono che possa aumentare l’utile dal 50 al 100%.

Cybercondria: un fenomeno ancora poco conosciuto

Uno dei temi trattati nella survey è poi la cybercondria, neologismo che identifica l’ansia nei confronti della propria salute  generata dalla ricerca online di sintomi e condizioni mediche. Internet può essere una fonte preziosa di informazioni, ma la mancanza di una corretta interpretazione dei risultati di ricerca può non solo generare ansie e preoccupazioni, ma portare anche le persone ad intraprendere percorsi diagnostici o di cura non necessari. Ciò porta, non ultimo, ad una perdita di tempo (anche a livello lavorativo) e di denaro.

Sebbene sia un fenomeno molto diffuso – si stima che il 97% delle persone senta la necessità di cercare una risposta veloce alle proprie problematiche di salute online – la cybercondria è  ancora poco conosciuta ed evidenzia quanta poca consapevolezza ci sia ancora su questo tema e sulle conseguenze rischiose di tale fenomeno.

Il contribuito dell’IA a favore della salute

L’ultimo interessante dato da sottolineare, riguarda il valore associato all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale in ambito salute: quasi la metà degli intervistati ritiene infatti che l’ IA potrebbe essere utile ad indirizzare le persone, almeno in un primo momento, verso un percorso diagnostico più corretto rispetto a quanto possa fare la classica navigazione su internet. Tuttavia è molto diffusa l’idea che tale strumento debba essere affiancato da un’opinione professionale,e che questa dovrebbe essere disponibile in un lasso di tempo più breve possibile. 

Avere inoltre a disposizione uno strumento di questo tipo potrebbe aiutare ad alleggerire il carico di lavoro degli operatori sanitari e soprattutto dei medici di base, diminuendo le casistiche a cui il sistema è sempre più chiamato a far fronte.     

Se vuoi approfondire i risultati della ricerca, entra in contatto con noi inviandoci una mail a info@lamimed.it.

* Il questionario è stato somministrato, tramite web, nei primi mesi del 2023 ad un campione di 200 aziende di dimensione da 50 a >5000 dipendenti.